La nascita e lo sviluppo della città
La zona venne infeudata dai carolingi ai Marchesi di Gavi sotto Pavia. Grondona viene citata per la prima volta in un documento imperiale nel 1164 quando l’ imperatore del Sacro Romano Impero Federico I “Barbarossa” che confermava i privilegi del comune di Pavia, a cui sottoponeva Grondona. Nel 1176 Grondona veniva integrata nei domini del comune di Tortona.
Nel 1181 i signori di Grondona che erano Alberto Becco, Corrado, Alberto e Guglielmo Pavese giuravano fedeltà al comune di Tortona, in cambio il comune agli stessi Grondona. Nel 1181 il marchese Guido II, marchese di Gavi cedeva al suddiacono Girvino la metà del castello di Grondona e altri castelli al prezzo di 600 denari d’argento comprese le torri, le mura, i fossati e qualsiasi bene fosse all’interno e all’esterno degli stessi compresi i diritti e redditi pertinenti.
Nel 1185 i consoli di Tortona promettevano la protezione ai milanesi che avessero percorso la Valle Scrivia e la giurisdizione tortonese, dove figurano i de Grondona, signori di Grondona, che passavano quindi sotto la protezione dei vescovi di Tortona. Nel periodo 185– 1192 sono frequenti scorribande genovesi che fanno temere al vescovo di Tortona la fedeltà dei signori di Grondona. Nel 1192 Grondona giura nuovamente fedeltà a Tortona con l’intermediazione dei marchesi di Gavi e di Parodi, alleati di Tortona. Tra il 1198 e il 1202 i marchesi di Gavi alienano completamante i loro diritti feudali su Grondona. I de Grondona sono quindi gli unici signori del luogo e nel 1210 giurano fedeltà a Tortona. Nel 1259 si costituisce come comune autonomo, governato da un podestà, il primo è il signore del luogo Federico da Grondona, signore anche di Dernice, Roccaforte e Mangioncalda di Carrega.
Tra il 1294 e il 1310 Percivalle Fieschi, futuro vescovo di Tortona acquista dai signori di Grondona parte del feudo che era quindi amministrato in condominio tra Fieschi, marchesi di Gavi e signori di Grondona. Nel 1350 dopo una controversia risolta dal luogotenente dell’impero Generardo di Arnstein venivano delimitati i confini del feudo con le comunità di Montessoro di Isola del Cantone e Roccaforte. Nel 1369 vengono delimitati i confini del feudo con le comunità di Prato di Cantalupo e Roccaforte. Nel 1433 Nicolò Fieschi giura fedeltà ai Visconti.
Nel 1457 passa definitivamente sotto il Ducato di Milano, ma nel 1471 è restituito a Nicolò Fieschi. Nel 1457 era castellano di Grondona per il Ducato di Milano il Marchese di Fosdinovo Giacomo I Malaspina, nel 1477 viene restituito a Nicoló Fieschi, dato che aveva giurato fedeltà al nuovo duca di Milano Gian Galeazzo Sforza. Nel 1547 passa insieme a Vargo di Stazzano ad Andrea Doria che lo renderà feudo imperiale, ma nel 1560 ritorna ai Malaspina, che lo terranno fino al 1797. Nel 1736 con la Contea di Tortona passa ai Savoia. nel 1797 entra a far parte della Repubblica Ligure, nel 1805 dell’ Impero francese e nel 1815 rientra a far parte del Regno di Sardegna nella Provincia di Novi nella Divisione di Genova, da cui viene staccata nel 1859 col decreto Rattazzi per entrare a far parte della provincia di Alessandria e quindi del Piemonte.
Dal 1943 al 1945 nelle sue frazioni si svolsero combattimenti tra nazifascisti e partigiani.
Grondona fu liberata il 27 aprile 1945.
Nel 1968 ha ricevuto le frazioni di Cà di Lemmi e di Lemmi dal comune di Roccaforte Ligure.
Crea il tuo sito web con Webador